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Himera

Himera

La colonia greca di Himera sorge in posizione solitaria presso l’area elima della Sicilia (gli Elimi erano un antico popolo della Sicilia occidentale di origine anatolica e successivamente “italicizzato” a contatto con il popolo italico). La parte settentrionale del paese si estende verso il mar Tirreno, a circa 2 km dalle rive del mare, spazio occupato dalle colline e dalla foce del fiume Imera. Le sue rovine sorgono dal territorio di Termini Imerese, città italiana della metropoli di Palermo (Sicilia).

L’abitato si estendeva in parte sulla pianura costiera di Buonfornello (città bassa) e in parte sulle colline soprastanti, Piano di Imera, Piano Lungo e Piano Tamburino (città alta), comprese le pendici intermedie, che conferivano il paesaggio urbano una fisionomia complessivamente articolata e singolare, tanto da ricordarla gli antichi come “Himera dalle alte rupi”.

Himera è circondata da colline, caratteristiche del suo ambiente, che si espandono sull’estensione del sito, rendendolo ricco di salite e discese che non appaiono mai ripide. Al periodo della battaglia di Imera del 480 a.C. il paese era sotto il controllo di Terone di Agrigento che aveva messo sotto la sua protezione numerosi soldati. Ciò evidenzia il fatto che Terone aveva già previsto le intenzioni cartaginesi e, sfruttando la forma del territorio, posizionò al meglio i suoi soldati a difesa del paese.

Il Museo

Nel giugno 2001 l’Antiquarium Pirro Marconi del sito archeologico è stato riaperto al pubblico dopo una serie di lavori di restauro. In essa sono esposti reperti e ricostruzioni relative al tempio di Himera. Inoltre, a meno di un chilometro dal sito si trova il museo Himera che espone i reperti più preziosi della cittadina.

L’Antiquarium

Realizzato da Franco Missini, l’Antiquarium è stato inaugurato per la prima volta nel 1984; dopo i lavori di restauro, è stato finalmente riaperto nel 2001. Conserva i reperti più notevoli rinvenuti durante gli scavi di Himera e altri siti nella Sicilia centro-settentrionale. Lo spazio espositivo, articolato su più livelli collegati da scale, si sviluppa lungo un percorso, che ripercorre le principali problematiche storico-culturali della colonia greca e del suo territorio.

Il Tempio di Vittoria

Il tempio di Vittoria era un tempio greco dell’antica città di Himera. Il tempio è in stile dorico, dotato di un pronao (uno spazio davanti alla cella preceduto da colonne) sul retro della cella uguale per forma e dimensioni a quello della cella anteriore. Durante lo scavo sono state trovate 56 grondaie in pietra, a forma di testa di leone, originariamente dipinte con colori vivaci; gli scavi nel themeneo (l’area sacra) hanno restituito frammenti di armi, tra cui una coppia di “schinieri” in bronzo (parte dell’armatura che protegge le gambe) oggi conservati al Museo Archeologico Regionale di Palermo.

Molte caratteristiche architettoniche e decorative combinano l’edificio con il tempio di Atena di Siracusa. È quindi probabile che i due templi siano stati costruiti contemporaneamente e per la stessa occasione, la vittoria dei Greci di Himera sui Cartaginesi, che portò loro molta gloria e ricchezza. Probabilmente dedicato a Zeus o Atena, l’edificio fu incendiato e probabilmente distrutto nel 409 a.C. dai Cartaginesi che assediarono la città.

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