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La Chiesa di Sant’Andrea e il collegio Di Maria

La chiesa di Sant’Andrea Apostolo fu fondata intorno al sec. XVII dal Sac. Bartolomeo Bellhomo nel quartiere chiamato delli Piraini nella parte alta del centro abitato, come si evince dai Riveli dell’Archivio di Stato di Palermo:

Antonino Gargano possiede una chiusa nelli Communi qta delli Piraini di T 3- di terre vicino la casa di Antonio Cirincione e vicino la Chiesa del Glorioso Apostolo S. Andrea nelle quali esistono quattro piedi di noci, due di pira, un piede di celso nero, un piede di celso bianco, tre di mendole, due di pomi, due di fichi e un piede di cerasa amarena (Archivio di Stato-Palermo, Deputazione del Regno, Riveli 2945, f. 87, anno 1748).

L’interno è a tre navate con tetto a capriate sorretto da colonne in monoblocco di pietra con capitelli riportanti decorazioni vegetali con foglie d’acanto. Si accede all’ingresso principale da una gradinata. Il portale è in pietra sul cui centro è scolpito un pesce e vi è incisa la data del 1722.

La chiesa è dedicata infatti a Sant’Andrea Apostolo, patrono dei Pescatori, di cui si può ammirare un pregevole simulacro in legno dorato realizzato da Francesco Reyna e dipinto da Vincenzo Di Giovanni nel 1690, gli stessi autori del simulacro di San Giuseppe, custodito alla Matrice Vecchia.

La cappella a destra ospita una bellissima immagine della Madonna del Carmelo risalente al 1912. Tra le preziose tele spiccano quella raffigurante i Santi Giacomo, Filippo e Andrea firmata nel 1628 da Geronimo Lombardo di Calabria; quella della Buona Morte di Fra’ Felice da Sambuca (1733-1805); l’Annunciazione, attribuita alla mano dello Zoppo di Ganci; Maria SS. del Lume, protettrice del mare, simile alla miracolosa effige che si venera nel borgo marinaro di Porticello (PA).

Degne di nota anche la statua lignea dell’Ecce Homo a mezzo busto del 1682 attribuito a Frate Umile da Petralia e la Pietà, scolpita tra Quattrocento e Cinquecento con la stessa impostazione iconografica del noto Michelangelo. Sopra il portone di ingresso un organo del 1906, gemello a quello di San Sebastiano.

Oltre al nutrito culto verso la Vergine del Carmelo e al suo santo scapolare in questa chiesa si venera il SS. Crocifisso, recato in processione durante la notte del Venerdì Santo dalla confraternita del Carmelo.

Come riporta Scelsi, alla chiesa in origine era annesso un monastero di suore di Clausura Carmelitane come si evincerebbe da due grade che sporgono all’interno della chiesa. Secondo Ganci Battaglia quell’edificio era adibito ad educandato – il Collegio di Maria – fondato nel 1765 per opera del Principe di Belmonte D. Giuseppe Emmanuele Ventimiglia.

Ad ogni modo, in quell’antica struttura religiosa, trasformata poi in scuola, si alimentavano misteriose storie di spiriti di donne, chiamate dalla fantasia popolare le fate del collegio.

Bibliografia:

D’Angelo G. Fiori di campo, Palermo 2001.

Di Francesca P., Gratteri, Palermo 2000.

Ganci Battaglia G., Cenni storici e tradizionali del Comune di Gratteri, Palermo 1930.

Scelsi I., Gratteri, storia, cultura, tradizioni, Palermo 1981.

Scileppi S., Vita Ecclesiale a Gratteri, Ed.Tip.Le Madonie, 2009.

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